31 luglio 2006. Eccoci qui … del President
31 luglio 2006 Eccoci qui, del President
Noi i superfavoriti… ritirati???!!!
Sì! Non nascondo che qualcuno a Torri pensasse di avere l’assegno in tasca e altri la gloria.
Ma va bene così!
Per quel che mi riguarda l’emozione in questi giorni è stata tanta! Prima forse è stata ansia o panico visto la caviglia che mercoledì sera non mi lasciava nemmeno uscire dal letto! Poi è stata orgoglio di stringere i denti perchè io… alla Transbenaco volevo esserci!!!
Cicio o non Cicio! Sapete tutti quanto ami questa regata!
Passiamo alla cronaca!
Sabato mattina! Forse qualcuno ha ragione che il president è troppo generoso! Imbarchiamo quella felice cartolina di Luca Milesi che fiducioso del mio Paolo viene prostituito in breve tempo tra due fun. Alla fine sale su Funambolo e, arrivati a Riva, sapremo che avrà creato scompiglio con le sue barzellette. Vi raccomando quella dei “monsoni” E’ uno spasso la barza e l’uomo che la racconta!
Ora ci troviamo ai due minuti un pò in ritardo e in affanno ma il Cicio è bravo a trovare subito l'”Aria”. E che aria! Il Pèler che fino ad allora si era dimostrato timido da poco dopo la partenza sino quasi a Riva ha scatenato e scatenerà tutto il suo vigore. Qualcuno dice che le sue tonsille abbiano sferzato raffiche a 32 nodi! No so se il dato sia esatto ma ce la siamo veramente spassata di bolina e con il fiocco sia che si fosse sulla veronese che sulla bresciana.
L’ascesa a Riva è massacrante in un duello serrato con Wanderfun del caro Gio De Giuli timonato da Paolo Angeli con un… sornione e poi capirete perchè… Alberto Azzi di Allonsenfun.
Arrivo di Riva, non tra mille onde e raffiche, FunFollie prima, Wanderfun seconda, Allonsenfun terza!
Serata in grande allegria in un pizzeria-spaghetteria e poi tutti a nanna.
Domenica: partenza. O meglio… falsa partenza. Tutti indietro.
Noi di FunFollie ci accorgiamo che una delle due sartie basse nel suo innesto all’albero si è un po’ sfilacciata. Consulto tra noi quattro e poi via. Rischiamo, finchè siamo di poppa non è grave, poi vedremo. Giaime insegna.
Il Pelèr comincia a pompare. Le barche cominciano, scendendo verso Limone, a sembrare più a motoscafi. Alcide è partito bene, i ragazzi di Paolino Tagliani sono lì con noi, dietro a noi si vede Rebecca.
Si scende, la giornata è bellissima e il lago ancor di più. Il vento è straordinariamente potente. Cicio ordina di tenere cazzati tutti e due i barber. A noi però non tengono più, costrigendo Herby a tenerli lui cazzati. La pressione è pazzesca. A destra osserviamo una straorza da cineteca di Baraonda, a sinistra i ragazzi di Paolino tentano una stramba! Purtroppo gli va male. E ora che si fa?! prima o poi dovremo strambare anche noi? Cicio infonde a tutti una tranquillità incredibile. Si stramba. Via! Governiamo bene una quasi straorza e giù ancora con lo spy mentre ci accorgiamo che davati e soppratutto dietro molti hanno messo il genoa. Seguiamo orgogliosi un Dolphin con lo spy blu. In due ore siamo a Gargnano. E’ uno sballo! siamo primi, non abbiamo tolto lo spy!!! e credo in tutti noi – così come a sera il mio Paolo mi disse – a fine giornata sia aumentato lo spirito di consapevolezza del nostro fare vela.
Il Pelèr a quel punto finisce. Il Dolphin davanti a noi riesce a scendere ancora, noi che siamo a lui dietro davanti a Torri, no. Non ci resta che attendere l’Ora. Che però non arriva. Ad un certo punto arriva una strana termica e cerchiamo di portarci come da insegnamenti Panzeriani verso il “Gulf de merda”.
Ci siamo! Ma ca@@o! chi vediamo?! Quel sorniore dell’Alberto che ha creduto nella bresciana!
Ca@@o! Incrocio! Ciao, è davanti, altro che di 3 minuti. Il Cicio non si perde d’animo. Proviamo a giocarcela. Allonsenfun sembra scendere troppo verso l’isola e avere meno aria di noi. Forse è così! Si! no!! Si!!! No! E’ finita lui va e noi? No! L’aria ci lascia. Giù il genoa su lo spy! Il “Gulf de Merda” ci accoglie in un caldo abbraccio e ci lascia lì.Vediamo ora anche gli altri arrivare più sotto. Sono bravi i ragazzi di Wanderfun, di Dumbo. Ecco anche Funambolo! Grande!
Ore 15.20. Fermi. Il Cicio non nè può più del sole e affida momentaneamente il timone a Paolo e si tuffa in acqua! Ne risale subito!
Proviamo ancora. Ma niente da fare. il tempo limite è le 16.00. Ci consultiamo. Tocca a me la decisione: ci ritiriamo! Nessuno inoltre potrà così dire che abbiamo sfalsato il campionato. Giù le vele, su il motore. Paolo è d’accordo, il Cicio sorride e annuisce.
Voglio tenermi nel cuore quello che sabato abbiamo fatto e soppratutto la discesa di oggi. Non voglio transitare davanti all’arrivo fuori tempo massimo dopo lo scorrere di immagini e di eventi che ci ha visto… protagonisti fino a Torri. So che qualcuno non capirà all’arrivo la decisione ma io, Paolo, Cicio e Herby siamo felici lo stesso.
Transitiamo tra l’isola del Garda e la costa, incontriamo Somiachefun che ciondola vicino all’isola, un saluto a loro poi giù verso Manerba.
Nel mio cuore, pieno, ho le onde di sabato, gli incroci con Wanderfun timonata dal bravo Paolo Angeli, il vento che ci sferzava sopra Limone dove noi, De Giuli e un po’ più dietro Alberto procedavamo stesse mura sotto un luce incredibile prodotta dal sole verso Riva; ho lo stacchetto e l’arrivo a Riva; ho la fantastica discesa di domenica, l’adrenalina, le strambe di Herby, lo stupore negli occhi di altre barche più grandi vicine a noi che procedevano con il genoa.
Grazie Garda! Grazie Cicio per la tua contagiosa simpatia, la tua grande sicurezza e bravura e per il senso di tranquillità che infondi.
Spero davvero di rivederti alla Centomiglia! Chiudo regalandovi una poesia che da tempo tengo nel mio ufficio appiccicata ad uno specchio. E’ di Charles Baudelaire.
“L’uomo e il mare”
Sempre il mare, uomo libero, amerai!
Perchè il mare è il tuo specchio; tu contempli
nell’infinito svolgersi dell’onda
l’anima tua, e un abisso il tuo spirito
non meno amaro. Godi nel tuffarti
in seno alla tua immagine; l’abbracci
con gli occhi e con le braccia, e a volte il cuore
si distrae dal suo suono al suon di questo
selvaggio ed indomabile lamento.
Discreti e tenebrosi ambedue siete:
uomo, nessuno ha mai sondato il fondo
dei tuoi abissi; nessuno ha conosciuto,
mare, le tue più intime ricchezze,
tanto gelosi siete d’ogni vostro
segreto. Ma da secoli infiniti
senza rimorso nè pietà lottate
fra voi, talmente grande il vostro amore
per la strage e la morte, o lottatori
eterni, o implacabili fratelli!
Mi scuso per non esserci stato alle premazioni ma dipendevo da autovetture di altri. Forse lì il president non è stato altezza.
Un caro saluto a tutti.
Antonio